Intervista con la rappresentante dell'Associazione ThamaiaLa seconda puntata di “Le voci di Librino” in ambito della educazione alla legalità, ha avuto come ospite Valeria Pizzino dell’Associazione Thamaia. Organizzazione ONLUS costituitasi nel 2001, la cui finalità è quella di promuovere e favorire una migliore qualità della vita alle donne e ai minori che vivono condizioni di violenza e maltrattamento.

I nostri alunni, Agrillo Antonino 2B, Aiello Umberto 2B, Alloni Gabriele 2B, Caruso Sofia 2D, Scuderi Martina 2D, Spampinato Marco 3B e Vita Chiara 3B hanno rivolto all’ospite domande che avevano come scopo la comprensione del terribile fenomeno del femminicidio, già argomento della prima puntata. Tante le domande che sono state rivolte a Valeria Pezzino. Eccone alcune:

è possibile tracciare una identità, un profilo psicologo dell’uomo che usa violenza domestica?

Cosa c'è alla radice della violenza? Il fenomeno può essere riconducibile ad un problema culturale, ad una società patriarcale?

Prima di arrivare alla violenza quali segnali dà l’uomo?

Oltre la violenza fisica esiste una violenza psicologica? Da cosa si riconosce che una donna è vittima di abusi? Chi contattare in caso di violenza?

A queste, e a tante altre domande, ha risposto con puntualità e precisione Valeria Pezzino, la quale ha delineato un profilo psicologico e le ragioni culturali che sono alla base dei comportamenti del maltrattante. Ma in particolare gli alunni hanno potuto comprendere come aiutare o difendersi da tale terribile fenomeno e quali sono gli aiuti che possono essere a disposizione delle donne vittime di abusi. Valeria Pezzino ha, inoltre, spiegato che esistono in Italia, come nel resto d'Europa, una rete di aiuti che prende in carico le vittime di violenza domestica fin dalle prime fasi della denuncia e le accompagna in tutto il percorso di fuoriuscita dalla situazione violenta, con assistenza psicologica, legale e case-rifugio. Una donna spaventata, maltrattata, umiliata cosa può fare? Può rivolgersi oggi a un Centro Antiviolenza.

Esiste nel nostro paese un numero verde, il 1522, che raccoglie la richiesta di aiuto delle vittime di abusi domestici. Valeria Pezzino ha spiegato, rispondendo a una domanda rivoltale, che il servizio mette in contatto la donna con il Centro a lei più vicino, tutti i giorni e a ogni ora del giorno. Si tratta di una rete fatta di altre donne e che cerca di far fronte a questa crescente richiesta di protezione e di aiuto.

L’intervista si è conclusa con la presentazione del centro antiviolenza “Thamaia”, sito a Catania in via G. Macherione 14, impegnato a svolgere un lavoro di sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza e nel fornire servizi e informazione sui temi inerenti alla violenza maschile sulle donne. Infatti, presso il Centro Antiviolenza Thamaia, sono presenti diverse professionalità, assistenti sociali, psicologhe, educatrici, avvocate, sociologhe, operatrici, che hanno ricevuto una specifica formazione sul fenomeno della violenza maschile sulle donne, al fine di offrire alle donne un adeguato sostegno per uscire dalla situazione di maltrattamento per mezzo di un percorso che ha come inizio… una telefonata.

I nostri alunni hanno compreso che combattere il femminicidio non significa soltanto difendere i diritti delle donne, ma soprattutto educare gli uomini, in famiglia e nella scuola, a riconoscere che qualunque violenza non rende veri uomini ma solo esseri meschini e che la sconfitta del maschilismo possessivo, che è alla base del femminicidio, comincia dall’educazione dei più giovani.

Giusi Nicolosi