Un momento dell'incontro con Attilio Bolzoni (al centro tra i relatori)Venerdì 22 marzo, presso l’aula magna del nostro istituto plesso Cardinale, si è svolto l’incontro col giornalista del quotidiano La Repubblica Attilio Bolzoni, sul tema del giornalismo, della legalità e della mafia. L’incontro è stato rivolto a tutte le classi terze della scuola secondaria di primo grado e agli alunni che fanno parte del progetto “Le Voci di Librino”.  A tale incontro hanno partecipato anche due studenti della scuola “A. Musco”.

Molte le domande che i nostri alunni hanno rivolto al giornalista in un confronto partecipato e attivo; ad Attilio Bolzoni  hanno innanzitutto chiesto di raccontare il mestiere di giornalista  e di  scrittore cercando di capire come tale mestiere sia cambiato e come siano cambiate le mafie in particolare dopo i tragici eventi di Falcone e Borsellino; hanno chiesto se  nel parlare di mafia ha mai avuto paura o se è stato mai minacciato, se si è occupato di ecomafia, se c’è un intreccio tra mafia e distruzione dell’ambiente, fino alla delicata domanda su quali eventuali consigli darebbe a un ragazzo che vive in una famiglia mafiosa e tanto altro.

Ma l’incontro non ha avuto inizio con le domande degli alunni bensì con delle domande rivolte ai ragazzi dallo stesso Bolzoni. Chi sa cos’è la mafia? Bolzoni ha spiegato l’origine della mafia e del significato della parola “mafia” e ne ha raccontato la storia, il rito di affiliazione, il modo triste e infelice di vivere dei mafiosi latitanti, le guerre di mafia che hanno insanguinato Palermo nel periodo in cui ha cominciato a fare il cronista per il giornale palermitano “L’Ora”.

Mafia e antimafia sono stati spesso termini affiancati e, nel rispondere alla domanda di una nostra alunna, che ha chiesto se oggi ha valore partecipare a delle manifestazioni antimafia, Bolzoni ha risposto che un primo modo di fare antimafia è innanzitutto studiare e conoscere per diventare cittadini attivi, responsabili e solo dopo si potranno urlare slogan antimafia con consapevolezza.

Fra le tante domande non poteva mancare quella sulla fiction “Il capo dei capi” di cui uno degli autori del libro è lo stesso Bolzoni; ma nella fiction Totò Riina appare a molti come un eroe per cui tifare. A questa domanda Bolzoni ha risposto che non importa come viene cambiata la realtà dalle fiction ma ciò che è veramente importante è avere i mezzi culturali, essere capaci di discernere tra un racconto artistico e la realtà.

Alla fine dell’incontro Bolzoni, attraverso un’intervista rilasciata ad una emittente locale, ha affermato che i ragazzi della Brancati sono preparati, sanno rispondere alle sollecitazioni perché hanno «buoni insegnanti» e che per parlare ai giovani di mafia occorre usare il loro linguaggio, parlare attraverso storie vere senza troppa retorica.

Un plauso a tutti i nostri alunni che con serietà si sono impegnati e preparati a questo incontro e a tutti i docenti che li hanno aiutati nel declinare le domande che erano veramente tante e che, per mancanza di tempo, non sono state rivolte al nostro ospite, che ringraziamo per la chiarezza e per la puntualità delle sue risposte, augurandoci di poterlo ancora ricevere nella nostra scuola.

Giusi Nicolosi