parte della delegazione del c.c.r.Il tre febbraio, con l’offerta della cera, dopo due anni di fermo causa pandemia covid, la festa di Sant’Agata è ripartita. Insieme alle più alte cariche religiose ed istituzionali della città c’era anche la nostra scuola, rappresentata dai ragazzi del Consiglio Comunale.

La processione, partita da piazza Stesicoro gremita all’inverosimile, ha visto i nostri ragazzi procedere visibilmente commessi e allo stesso tempo onorati di far parte della processione che omaggia la Santa Patrona della nostra città e dà l’avvio alla festa più attesa dai catanesi.

Sono stati proprio i ragazzi sindaci di diverse scuole di Catania e dei comuni limitrofi ad aprire il corteo, offrendo alla Martire Catanese fiori e ceri come simbolo della loro devozione e i nostri alunni lo hanno fatto anche a nome di tutto il nostro istituto che, nella preghiera silenziosa, è stato affidato alla protezione della Santa Patrona.

La processione, partita dalla chiesa di sant’ Agata alla Fornace, ha raggiunto la Cattedrale dove i nostri alunni hanno fatto ingresso in silenzio, in preghiera, con fede ed esprimendo commozione e affetto per Sant’Aituzza, la fanciulla, quasi loro coetanea, che ha saputo vivere con serietà e fede la sua vita fino al dono di se stessa.

Essere presenti, con i ragazzi del CCR, alla cerimonia di apertura della festa di Sant’Agata ha voluto essere segno di devozione di ciascuno e della nostra scuola ma anche momento di educazione di cittadinanza attiva, di educazione a divenire popolo in cammino, di cittadini che guardano la bellezza che porta verso il Bene più grande, innamorati di Catania, città da rendere sempre più luogo  adeguato alle esigenze umane, ma soprattutto educazione all’ amore verso la persona, propria e altrui, da difendere incessantemente contro ogni forma di sopraffazione e potere, così come Sant’Agata ci insegna.

«Tu che splendi in Paradiso / coronata di vittoria / o sant’Agata la gloria / per noi prega, prega di lassù» (“Inno a Sant'Agata )

Un grazie speciale alle mamme e ai papà che hanno accompagnato i ragazzi alla cerimonia, contribuendo, con la loro paziente collaborazione, a rendere serio il momento religioso a cui partecipiamo ormai da anni e che siamo tornati a vivere.

Giusi Nicolosi